La Guerra di Alvise

È una storia di sogni infranti: “La guerra di Alvise” racconta di ragazzi che sognano una vita decisa da loro. Invece i due protagonisti della pièce finiscono per partire per una guerra di cui poco sanno: partono perché lo chiede la patria e non si può stare a discutere o sono volontari spinti dal padre che ha già visto andare volontari i figli dei suoi amici. E forse verrà infranto anche il sogno della fidanzata di uno di loro, che dice «poi quando torni mi sposi vero?» e non sa che anche per le donne rimaste a casa non sarà facile, dovendo affrontare tutti quei lavori che prima erano solo degli uomini.

Siamo nel 1915, quando la Prima Guerra Mondiale coinvolse anche l’Italia e molti pensavano fosse cosa di pochi giorni. La pièce mette al centro del racconto chi la guerra l’ha subita partecipandovi, senza magari sapere nemmeno i motivi che avevano armato la loro mano. Quei giorni in trincea li trasformeranno rendendoli più duri e intuiranno di essere solo pedine manovrate da altri: carne solo da macello.

Inconsapevolezza, motivazioni solo soggettive, indottrinamento, povertà a cui si pensa di poter così sfuggire: i motivi magari cambiano, ma i risultati, anche dopo cento anni, sono sempre morte e sogni infranti, in nome di altri e della volontà solo altrui.

«L’umanità deve porre fine alla guerra o la guerra porrà fine all’umanità» diceva Kennedy. Le sue parole appaiono ancora inascoltate.

Alvise e Tonio, protagonisti della pièce “La guerra di Alvise”, sono dunque uomini di allora, ma simboli sempre attuali.

La guerra di Alvise   

                
di Sergio Scorzillo

Con Luigi Vitale (Alvise), Luca Ciardone (Tonio), Monica Gianfreda, Dario Dongo (il cappellano)

Assistenza tecnica Alessandro Minafra

Segretaria di Produzione Cristina Pilotti

Produzione Reading Gaol